Better Call Saul
Better Call Saul, di Vince Gilligan e Peter Gould, Netflix, 2015-2022, con Bob Odenkirk, Jonathan Banks, Rhea Seehorn, Patrick Fabian, Michael Mando, Michael McKean, Giancarlo Esposito, Tony Dalton.
L’ultimo atto della saga di Breaking bad finisce con l’ultima stagione di Better Call Saul, uno degli spin off meglio riusciti della storia della televisione. Serie prodotta da Netflix insieme a film El Camino, sempre della stessa serie, racconta la storia dell’avvocato Saul Goodman, dalle origini fino alla caduta, la fuga e il finale.
Gli autori, Vince Gilligan e Peter Gould, hanno dovuto confrontarsi con la creazione principale, Breaking bad, acclamata serie tv, un piccolo capolavoro. L’aver creato una ambientazione ricca di personaggi e relazioni, ha consentito agli autori di spaziare tra trame improbabili, personaggi disperati in cerca di una via per sopravvivere.
Better Call Saul, la morale
Proprio questo aspetto è uno degli elementi fondamentali, i personaggi di Breaking bad e di Better Call Saul sono esseri minori, piccole formiche che cercano di emergere o di uscire da un catino controllato da gente più serie e cattiva e potente.
Tutto è più grande di loro e loro scalpitano, si agitano cercando di trovare un posto, un ruolo, un destino migliore di quello che gli ha proposto il destino: dalla malattia di White, al lavoro umile di Godman, al piccolo spacciatore come Pinkman. Pesciolini dentro una vasca dove squali, veri squali, comandano.
Per le cinque stagioni di Better Call Saul abbiamo assistito a una grande assente, la dignità. Saul Goodman è in fondo un omuncolo, invidioso, arrabbiato con tutti, che nei soldi vedi il riscatto di se stesso e la realizzazione della sua vendetta. Nell’ultimo episodio della sesta stagione gli autori hanno evidenziato la mediocrità di Saul Goodman.
Un altro aspetto, forse decisamente moralista, è la questione se il crimine paga. Dal finale sembra proprio che gli autori siano tornati alle origini delle serie tv dove il crimine non pagava, la giustizia prima o poi vince ed esiste un solo destino. Ma Vince Gilligan e Peter Gould hanno voluto inserire altri elementi nuovi, come la partecipazione del criminale perché la giustizia vinca. In qualche modo è l’ammissione che senza una condivisione, voluta o casuale, di una ricerca della giustizia, sia impossibile per la società statunitense punire il crimine.
In qualche modo la lezione della seria The Closer e Major Crimes è ereditata da Better Saul Godman, ma questa volta il tema è visto dal punto di vista del criminale, che deve trovare nell’amore, nella ricerca di una dignità persa, la ragione per accettare la punizione.
Better Saul Call, la regia
Una particolare attenzione va dedicata alla regia. Better Call Saul di fatto è un spin off che racconta fatti avvenuti prima e dopo Breaking Bad, ma il momento considerato “ora”, cioè l’esigenza di mantenere la coerenza temporale, spostava tutti gli elementi dell’asse temporale.
Per il pubblico il punto zero, quello di partenza, era la storia di Breaking Bad. Ecco che ribaldando la prassi tipica del bianco e nero come rappresentazione del passato, questo diventa il futuro perché i nostri occhi, le immagini di Breaking bad sono a colori.
Un ribaltamento del punto di vista. Tutto quanto avviene dopo l’ultima puntata di Breaking bad è un futuro passato, un insieme di eventi da titolo di coda, da racconto sfumato di personaggi ormai immortalati.
Infatti El Camino, il film di Breaking bad è a colori perché nell’onda della serie madre, prosegue nel raccontare la storia di uno dei suoi ultimi personaggi, Pinkman.
Un altro elemento estremamente rilevante è l’attenzione ai piccoli gesti, al dettaglio. La narrazione non è focalizzata su pochi elementi quasi zoomati, ma sui tanti piccoli passi che preparano alla scena fondamentale. Spesso gli episodi iniziano con scene dall’apparenza inutili per la narrazione, ma gli autori hanno cercato anche di tornare alle origini della narrazione, ricodandosi che prima di raccontare del tentativo del principe di liberare la principessa dal drago, questi deve prima fare un viaggio e il viaggio è se stesso narrazione.
E ora?
Better Call Saul!