Black spot (Zone blanche)
Black Spot (Zone blanche) è una serie televisiva franco-belga, ormai alla seconda stazione e presente anche sulla piattaforma Netflix.
Nei boschi della Francia, in un piccolo paese dove neanche il telefono ha campo, ci sono troppi omocidi, ci sono ragazze che spariscono e c’è un sostituto procuratore che vuole fare chiarezza. Ma in Black Spot abbiamo anche un maggiore, Laurène Weiss, che è anche lei vittima vent’anni prima di un rapimento.
Nel frattempo il piccolo villaggio è al centro di traffici poco chiari di scori inquinanti, una famiglia troppo potente e soprattutto invadente.
Ma qualcosa non torna, ci sono gruppi ambientalisti molto attivi e uno strano lupo bianco che appare. E un essere che appare… e un vecchio rapimento mai risolto e… un miscuglio, al momento ben congeniato, tra narrazione crime, o polàr secondo una cara classificazione francese, e il paranormale o il mistero antico.
Forse antiche divinità dei boschi, forse donne capaci di sfruttare antiche superstizioni. Dopo la seconda stagione di Black Spot (Zone blanche) ancora rimane aperto il mistero di cosa sia successo al maggiore Laurène Weiss quando era adolescente e si preoccupa di difendere il bosco.
Non dimentichiamo la divinità celtica Cernunnos, figura in sottofondo, forse mitica forse no… la terza stagione dovrebbe chiarire e risolvere i misteri che, con un colpo di scena, negli ultimi minuti dell’ultimo episodio un bel colpo di scena ha lasciato i fan di Black Spot a bocca aperta.
Gli attori sono ottimi, riuscendo a delineare personaggi ben strutturati e senza troppe sbavature. L’atmosfera è tipicamente francese, così come comportamenti e abitudini dei personaggi, dagli adolescenti agli adulti.
Andrea Grilli