Bosch e un altro Rinascimento
Bosch e un altro Rinascimento. A cura di Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades, Claudio Salsi. Palazzo Reale di Milano, dal 9 novembre 2022 al 12 marzo 2023.
La direzione artistica di Palazzo Reale e Castello Sforzesco hanno organizzato una mostra dedicata al grande genio fiammingo, Jheronimus Bosch (1453 – 1516), e alla sua fortuna nell’Europa meridionale con un progetto espositivo inedito.
La tesi presentata nella mostra esplora il ruolo di Bosch nel mercato artistico del Rinascimento e gli effetti e le influenze delle sue opere sugli artisti dei secoli successivi. Secondo i curatori Jheronimus Bosch
rappresenta l’emblema di un Rinascimento ‘alternativo’, lontano dal Rinascimento governato dal mito della classicità, ed è la prova dell’esistenza di una pluralità di Rinascimenti, con centri artistici diffusi in tutta Europa.
La struttura della mostra di Bosch
La mostra è divisa in sezioni che esplorano i temi più rilevanti dell’opera di Bosch, ma anche delle relazioni e delle influenze che la sua arte ha avuto in diversi campi, dalle corti nobili dell’Europa fino alle tendenze e sensibilità artistiche:
- Jheronimus Bosch e il fantastic
- Classico e anticlassico tra Italia e Penisola Iberica
- Il sogno
- La magia
- Visioni apocalittiche
- Le tentazioni di sant’Antonio
- La diffusione della stampa da Jheronimus Bosch a Pieter Bruegel il Vecchio
- Jheronimus Bosch fra gli Asburgo e i Valois: la serie degli arazzi “alla maniera di Bosch”
- L’assalto all’elefante: il quinto arazzo
- Bosch, la curiosità e il collezionismo enciclopedico
Come si può vedere vi sono temi cari al pittore fiammingo, come le tentazioni di Sant’Antonio, spesso rappresentate nelle sue opere, oppure gli elementi onirici e magici, i mostri o esseri infernali, che sono stati poi di ispirazione per autori come Pieter Bruegel il Vecchio, considerato un erede di Bosch.
L’immaginario di Bosch richiama elementi considerati onirici, ma in qualche modo sembra raccogliere anche quell’immaginario che nei secoli successivi sarà parte di una industria culturale contemporanea e moderna. Può sembrare esagerato, ma un mondo dove mostri orribili e uno sconfinamento tra realtà diverse, una conoscibile o accetabile da noi uomini, rispetto a un’altra, sempre vera in termini di percezione umana, che può piegare, stordire la coscienza, sarà parte della letteratura di fino Settecento e per tutto l’Ottocento sconfinando nelle opere di Lovecraft.
Bosch e le apocalissi reali
Quando realizza opere con le tentazioni di Sant’Antonio o il Giudizio finale del cardinale Marino Grimani Bosch fotografa qualcosa che nella sue mente esiste, per quanto è anche nel mondo reale. Questa percezione dell’autore fiammingo è una sensibilità rigorosamente medievale, ma reinterpretata da Bosch proiettando nel futuro ignoto dello spirito della borghesia del nord Europa che si appresta, rivoluzionando la visione del Mondo, a imprimere una profonda accellerazione nella cultura europea.
Nelle Meditazioni di san Giovanni Battista il pittore rappresenterebbe in modo classico il santo, ma nello stesso lo spazio non è più quello medievale, rigorosamente iscritto in un disegno divino inconoscibile, ma in uno spazio ignoto e pieno di stranezze, di grotteschi esserei e mostruosità che devono ancora essere catalogati, scoperti.
Il sogno come fonte del sapere, della comprensione del reale, ma anche confine tra domini come la magia, il demoniaco.
Le wunderkammer, le camere delle meraviglie
Come abbiamo visto l’ultima sezione della mostra tocca un tema molto interessante e diffuso nel Rinascimento, le wunderkammer, la camera delle meraviglie.
La diffusione di oggetti rari, bizzarri e preziosi, grazie anche all’apertura delle grandi potenze dell’epoca verso il “mondo” esterno, come l’oriene e le americhe, consente di accedere a oggetti artistici o naturali sconosciuti o inediti.
La wunderkammer rappresenta in qualche modo la materializzazione dei disegni di Bosch. I circa trenta oggetti da ‘camera delle meraviglie’ riporta a un confronto immediato e diretto con la rappresentazione caotica e irrealistica di uno dei capolavori più impegnativi di Bosch: Il giardino delle delizie, presente in mostra nella doppia versione di un dipinto coevo e di un arazzo. (cit. comunicato stampa).
Conclusioni
Senza voler essere banali, ma Bosch costituisce non solo il ponte tra Medioevo, con i suoi mostri e animali bestiali di chiese e cattedrali, e il Rinascimento, curioso e assettato di espansione; ma anche un ponte con il moderno pensiero dell’irrazionale e dell’onirico. Come i curatori hanno mostrato anche Leonardo da Vinci nel suo libretto d’appunti autografo (Codice Trivulziano 2162) / Codex Trivulzianus esplora il grottesco.
Attraverso questa mostra i curatori sono riusciti a esplorare un Rinascimento poco noto, una specie di dietro le quinte dell’industria culturale dell’epoca.
Credits
- Jheronimus Bosch, Trittico delle Tentazioni di sant’Antonio / Temptations of Saint Anthony Triptych, c. 1500, Olio su tavola / Oil on panel, Museu Nacional del Arte Antiga, Lisbona;
- Jheronimus Bosch, Meditazioni di san Giovanni Battista / Saint John the Baptist in the Wilderness, c. 1495, Olio su tavola / Oil on panel, Museo Lázaro Galdiano, Madrid