Con l’ultimo respiro e Lo strano caso di Michael Farmer
di Lorenzo Sartori
Si tratta di due romanzi brevi o racconti lunghi scritti da Lorenzo Sartori al suo esordio come scrittore, ma già giornalista e figura importante del mondo ludico come autore del wargames Impetus e direttore della rivista Dadi & Piombo.
Un game designer che scrive racconti porta con sé l’approccio del matematico e del sistemista. Di chi vede gli eventi con una serie di passi verso una tappa finale. In qualche modo i racconti di Sartori hanno questo elemento che li unisce. Si tratta di sentieri narrativi o pezzi di un puzzle che vanno via via montandosi come se il lettore si trovasse in un gioco dove la mappa si scopre indizio per indizio, pagina per pagina. Nel caso di un ebook byte per byte.
Con l’ultimo respiro abbiamo un racconto fantasy e come tutti i romanzi fantasy propone un mondo nuovo da scoprire. Sartori sa bene che questo genere letterario soffre di mancanza di “opzioni” creative. La dicotomica visione del bene e del male non permette molte scelte narrative. La strada alternativa sarebbe il dark fantasy dove gli antieroi hanno un ruolo dominante.
Invece l’autore riesce a smarcarsi da questo pasticcio creativo e rilancia una bella storia d’amore, con cavalieri e giostre, eroi e misteri di un foresta misteriosa. Ma soprattutto ci lascia sempre quella sensazione di non aver detto tutto, che ci sia qualcosa che per essere scoperto bisogna giungere all’ultima pagina.
Ma poi vogliamo veramente arrivare all’ultima pagina? Non siamo in fondo curiosi di questo nuovo mondo fantasy che poi così normale non è, così semplice non è.
Aspetti che si ripetono anche con l’altro lavoro di Sartori, Lo strano caso di Michael Farmer, un giallo dai toni mistery che ricorda le trame bizzarre di Woody Allen senza quella pesantezza intellettuale che alla fine fa girare la testa.
Un racconto che ha o può avere anche toni horror se il lettore è uno scrittore. Infatti il nostro Michael Farmer ha una bella gatta da pelare per dirla tutta. Essere scrittori senza idee, o meglio con troppe idee che ti inseguono di persona, non aiuta e non permette di
riflettere.
Quando poi c’è di mezzo una donna, bella, allora siamo in un bel guaio.
In questo racconto l’autore ha giocato una doppia partita, vero è che il mistero si compone pagina per pagina, ma con frequenti colpi di scena. Anzi la trama si sviluppa come una spirale a quattro dimensioni e non è detto che tutto sia come appare, proprio come una formula quantistica.
Eppure Michael Farmer avrebbe capito tutto, allora perché non riesce a risolvere il mistero?
Un mistero sicuramente c’è per Sartori, è ora di passare a sfide più complesse, il romanzo è il prossimo passo. Sperando che non si trasformi nello Strano caso di Lorenzo Sartori o Michael Farmer o…
Andrea