Giara di stolti
di Jason Lutes, traduzione di Luca Bernardi, b/n, Black Velvet, 10,33 euro
È un fumetto di illusioni, di sogni. Dove l’autore ci spinge a vivere le stesse situazioni, gli stessi istanti dei personaggi.
D’altra parte era nelle sue intenzioni realizzare “un’esperienza di forte intensità”. Evidentemente ci è riuscito meravigliosamente.
Anche alla fine della storia, sempre che si tratti di un finale quello che leggiamo, non possiamo ancora essere convinti che abbiamo letto qualcosa di veramente vero (oppure di veramente falso). E poi si tratta di una storia di maghi, ladri, di folli, di famiglie spaccate e ricomposte ove possibile, oggetti smarriti e ricomparsi dal nulla.
Illusioni nelle illusioni, immagini nelle immagini e sogni. E quale sognatore migliore di un mago? Di un illusionista che sa giocare con la realtà?
E c’è un truffatore con la figlia, una donna che ama e un fratello, grande artista della fuga, che è morto.
Tutti questi personaggi fuggono, si incontrano e cercano di aiutarsi, ma in qualche modo la somma dei sogni e delle illusioni (e delle ossessioni) non produce salvezza. Anzi induce rinascita, il fondo è una molla che fa risalire o nobilitare gli animi.
Così un sacrificio per una figlia che merita una vita migliore e un vecchio mago che illumina il finale:
“Togliamoci una volta per tutte da quest’ombra in cui abbiamo vissuto”.
Andrea Grilli