Il cinema degli alieni
Pubblicato su Zero in Condotta n. 92, Roy Menarini, Il cinema degli alieni, Edizioni Falsopiano, 26.000 lire
Dopo oltre vent’anni il leggendario Yoda, maestro jedi dal volto simpatico e paffutoso, è tornato sugli schermi dei cinema per quel primo episodio che tutti sognavamo ogni volta che guardando Star Wars vedevamo quel numero IV.
Ma se il mondo di Lucas era pieno di alieni simpatici o cattivi, ma comunque parte di un mondo multietnico e galattico, altre creature hanno popolato la cinematografia statunitense, altri alieni (alien in americano ha anche un significato doganale, di straniero) che troppo spesso volevano conquistare o salvare il mondo, oppure come nel caso di E.T. tornarsene a casa.
Roy Menarini, già autore del libro Cameron (1998), ma soprattutto mente delle pagine cinema del nostro quindicinale (ndr. Zero in Condotta), ha scritto un saggio molto brillante su Il cinema degli alieni (il titolo è proprio questo) edito da Falsopiano.
L’autore esamina tutta, e dico tutta per dire che dubito che manchi qualche film sul tema, la cinematografia dove, anche per caso, passi un essere non catalogato dai nostri zoologi.
Alieni da per tutto, in tutte le salse, con tutti i possibili contatti ed espressioni, raccontati dai maggiori e dai minori autori del momento, dentro astronavi per riprodursi, fuori nello spazio per invadere la Terra, pacifici robot che portano parole di salvezza, ad alieni che scalano la piramide sociale per salvare il loro mondo.
Paperi rock, blob misteriosi, divinità egiziane, nubi demoniache, quinti elementi, ragni dello spazio… la lista sarebbe infinita, come complesso è trovare elementi comuni, percorsi di lettura e di comprensione; ma tutto questo non impensierisce Roy Menarini, incredibile studioso dell’immaginario come lo sono Fabio Giovannini o Antonio Caronia nei loro rispettivi campi.
Nessun film sfugge, nessun elemento (dal sesto in poi) che possa disorientare l’autore, tutto viene spiegato e studiato in modo chiaro e intelligente, permettendo ad esperti e non di comprendere questa fetta di genere del cinema statunitense.
La data di partenza è il 1968, un periodo da considerare nodo delle cultura mondiale, anche se, per ovvi motivi di ricerca, i rimandi ai decenni precedenti non mancano.
Un libro interessante che ricompone e rilancia tutto quello che si è detto e tutto quello che si potrà dire sul cinema degli alieni.
In appendice un intervento di Danilo Arona sul cinema italiano alieno.
Andrea Grilli