L’arcangelo degli scacchi
di Paolo Mauresing, 2013
Secondo romanzo di Paolo Mauresing dedicato agli scacchi, dopo La variante di Lüneburg, edito da Adelphi. In questa seconda prova scacchistica Mauresing esplora la vita segreta del giocatore considerato il primo campione del mondo, anche se il titolo non era stato ancora creato.
Parliamo di Paul Morphy, famoso alla pari di Bobby Fischer, con cui condivideva alcune follie mentali e stati d’animo paranoici. Forse è proprio dei geni scacchistici avere simili problemi, ma l’autore non si sofferma su questo punto tanto meno cerca di offrire spiegazioni sulle spigolature della vita di Morphy. Anzi il romanzo porta come titolo completo L’arcangelo degli scacchi – vita segreta di Paul Morphy e proprio la vite segreta viene raccontata in prima persona dallo stesso scacchista statunitense. Morphy ripercorre la sua vita dalle partite di scacchi tra il padre e lo zio che lo introduce e lo sostiene in questa passione ludica, che all’epoca era affiancata al gioco d’azzardo e altri passatempi di poco valore.
A tal punto che la fidanzata lascerà Morphy proprio perché gioca a scacchi ed è concentrato in un tour europeo che lo porterà a confrontarsi con i grandi giocatori dell’epoca.
Paolo Mauresing padroneggia la scrittura, come gli scacchi, con grande maestria. Il racconto non stanca mai, anzi è un incalzare serie di mosse che portano a un finale interrotto, stroncato senza che possa esserci un lieto fine.
In realtà Paul Morphy non potè mai vivere appieno la vita di campione di scacchi e anzi spesso fu vittima di un ambiente ancora poco strutturato e, in qualche modo, sportivo. Siamo nel 1857, pochi anni e scoppierà la guerra civile negli USA. Morphy è comunque un ricco borghese del Sud, ha due schiave in famiglia e viaggiando comprende la profonda la differenza tra gli stati del Sud e del Nord. Comprende che preso qualcosa dovrà succedere.
Un romanzo che sembrerebbe semplice, ma in realtà a una lettura più approfondita diventa un romanzo storico, degli scacchi, della storia americana e dei costumi dell’epoca. Non si può che considerarlo un piccolo gioiello.
Andrea Grilli