L’ultimo capodanno di Niccolò Ammaniti
Niccolò Ammaniti “L’ultimo capodanno”, Mondadori, £ 18.000
La storia di Niccolò Ammaniti era già apparsa come racconto col titolo L’ultimo capodanno dell’umanità, nella antologia di racconti Fango, sempre edita da Mondadori. Ora riappare in forma di romanzo, con una struttura che sa più di un fiume in piena, dove tante piccole canoe vengono travolte dall’aumentare della corrente che le trascina verso un finale che potremmo definire a cascata.
Tanti piccoli personaggi, abitanti di due palazzine sulla Cassia, che festeggiano tra le mediocrità delle relazioni umane, delle loro convinzioni, l’ultimo giorno di un anno qualsiasi.
Ma tutte le piccole invidie, le gelosie, i dissapori che regnano sovrani in questo piccolo mondo che tutti noi conosciamo, il condominio, non impediscono un finale esplosivo, accelerato, che esclude il lieto fine, ma neanche proclama la vittoria del Male. La nuova letteratura italiana, di cui Niccolò Ammanniti è uno dei pilastri più significativi, ha sostanzialmente abbandonato la morale per raccontare la realtà.
Questo libro è senza dubbio molto vicino a chi abita in un condominio, questo microscopico universo con cui ogni giorno molti di noi si devono confrontare. Può essere l’occasione per scaricare la tensione delle riunioni di condominio, le lamentele del posto macchina, del rumore delle sedie spostate.
Catarsi, senza dubbio questo romanzo può avere questo effetto.