L’ultimo viaggio della Dnepro
L’ultimo viaggio della Dnepro di Alessandra Cristallini e Andrea Pomes, Watson Edizioni, Finalista Premio Urania 2018
L’ultimo viaggio della Dnepro è il romanzo di esordio di Alessandra Cristallini, blogger+influencer su Tumblr e Andrea Pomes. Anche finalista del Premio Urania e non è poco, anche se la Cristallini ha nel suo blog un archivio di racconti brevi che le hanno consentito di farsi le ossa e farsi apprezzare per la qualità dello stile e della narrazione.
L’ultimo viaggio della Dnepro è un’opera prima e ci sono tutti gli elementi di un’opera prima, citazioni da film, giochi da tavolo e qualche elemento di ingenuità, che fa sempre piacere, e quel troppo innamoramento della propria storia che spesso fa perdere la capacità critica di tagliare impietosamente interni brani.
Ma tutto questo non è rilevante. Si apprezza del romanzo la capacità di immergere il lettore nella atmosfera soffocante di un cargo spaziale, dove gli spazi sono pochi e scomodi; nella dinamica dell’equipaggio della Dnepro, quasi una banda di “scappati di casa”, come direbbe qualcuno. E sottolineo della Dnepro perché a fare da specchio positivo, c’è un’altra nave spaziale, forse meno importante, ma che svolge il compito più classico: quello di raccogliere e testimoniare i fatti narrati.
È il Jim della situazione, colui che, questa non di persona, ma raccogliendo le prove, testimonia che qualcosa è successo. Ma va ricordato, siamo figli di una narrazione dove il cliffhanger è necessario, quasi dovuto.
Nello sfondo della storia abbiamo una guerra persa, famiglie distrutte, ricordi e tanto dolore. Ma anche nuove generazioni che guarderebbero al futuro con maggiore intensità.
Anche se al termine della lettura si ha chiara la sensazione che la trama è buona, ma non straordinaria, è come gli autori scrivono, sviluppano e affrescano la storia, che rende L’ultimo viaggio della Dnepro molto bello da leggere.
E, se questa è l’opera prima, ci aspettano ottime sorprese per il futuro.
Andrea Grilli