Memoria del fuoco – il secolo del vento
Edoardo Galeano “Memoria del fuoco – il secolo del vento”, trad. Maria Antonietta Peccianti, vol.III, Ed. Rizzoli
Il nostro mercato è ricchissimo di pubblicazioni di scrittori sudamericani: Marquez, Sepulveda, Soriano, per citarne alcuni. Autori che raccontano storie che sembrano vere, credibili, ma che hanno sempre il sapore del fantastico, dell’incredibile. Forse per evitare che si possa pensare che sia invenzione letteraria, chissà, forse perché nel raccontare fatti realmente accaduti, si può scorgere la magia dei paesi latini, che Galeano ha spulciato centinaia di libri, che si sono rivelati a sua volta fonti per aneddoti e storielle. Così ne sono nati tre volumi, l’ultimo dei quali si occupa del nostro secolo.
Così scopriamo che nel 1913 Zapata amò due gemelle, prima Luz e poi Gregoria, e che nel 1917 una spedizione punitiva degli Stati Uniti per catturare Pancho Villa, tornò in patria avendo raccolto solo polvere, e così via fino al 1984, quando per nessun motivo l’autore smette di raccogliere e raccontare storie: “Perché no prima, o dopo, non lo so”.
Fare lo scrittore in sudamerica vuol dire rischiare la vita, ne sa qualcosa Marquez, vuol dire far proprie tutte le sofferenze, le gioie, i dolori di un popolo diviso dalla geografia e dai confini politici.
“Scriverlo è stata una gioia della mano; e ora mi sento più che mai orgoglioso di essere nato in America, in questa merda, in questa meraviglia, durante il secolo del vento. Non dico altro, perché non voglio sparlare del sacro”.
Andrea Grilli