OLD
OLD di M. Night Shyamalan, con Rufus Sewell, Ken Leung e altri, 2021.
Il nuovo film di Shyamalan, OLD, è tratto dalla graphic novel Château de sable, di Pierre-Oscar Levy e Frederick Peeters e pubblicata in Italia da Coconino Press.
OLD è un film alla Shyamalan, rigorosamente classico nella struttura, si parte cioè da un genere o una impostazione narrativa, di solito calma e tranquilla, dove si descrive una piacevole o gestibile situazione con piccoli drammi; per poi passare ad atmosfere sempre più cupe e inspiegabili fino ad arrivare al colpo di scena.
Classificato come thriller, OLD è senza dubbio un film di fantascienza. Per molti versi Shyamalan potrebbe essere paragonato a Stephen King per la capacità di strutturare storie che possono surfare tra un genere a un altro senza perdere vigore, ma anzi trasformarsi in ansiogene narrazione dove lo spettatore proietta se stesso sugli eventi e i personaggi della storia stessa.
Si tratta di fantascienza, e non di horror o un thriller, perché il regista, anche autore, offre una spiegazione scientifica e focalizza con molta attenzione il pensiero logico e razionale come via e strumento per orientarsi nella realtà, seppur misteriosa.
Per gran parte di OLD, il pubblico vede i personaggi barcollare e morire senza poter comprendere cosa stia accadendo. Il sensore di quale genere sia il film, si muove tra l’horror, cioè la mancanza di spiegazione razionale, al thriller angosciante in attesa di un colpevole, di un fattore umano che dia senso a tutto questo. Ma ci sono segnali evidenti, indizi che qualcosa non sia come dovrebbe essere, ma che comunque si possa comprendere.
Lo stesso Shyamalan ogni tanto si distrae e ci lancia una briciola di pane… seguimi, sembra dire al pubblico. Ma solo quando i personaggi riescono ad accettare la morte, come un samurai, allora la ragione, libera da ogni zavorra della paura, può espandere le proprie capacità e trovare quegli indizi, collegare le informazioni e infine trovare la scienza.
OLD di Shyamalan è un piccolo gioiello, ci obbliga a riflettere sulla vita, su come spendiamo il tempo che abbiamo, a chi lo dedichiamo, quali sono i veri temi della vita e delle relazioni. Dedichiamo il giusto tempo agli anziani, ai figli? Doniamo del nostro tempo a chi amiamo?
È così breve la vita. Sembra dirci Shyamalan. Non rischiamo di trovarci nel mezzo del cammin senza avere una idea di come l’abbiamo spesa. La Vita.
Andrea Grilli