Ragione e sentimento, House e Bones
Diciamolo subito, non parliamo del romanzo di Jane Austin. Il gioco di parole è per introdurre un argomento che è sempre più parte delle narrativa televisive statunitensi. Il titolo originale è Sense and Sensibility, ricordando che comunque sono i sensi, i cinque sensi ad aiutare la comprensione.
La Cambridge University così definisce “sense”: an ability to understand, recognize, value, or react to something, especially any of the five physical abilities to see, hear, smell, taste, and feel.
È interessante confrontare alcune serie televisive come Dr. House e Bones per esempio per accorgersi che la narrazione del rapporto tra ragione e sentimento non è risolto nello stesso modo, ma soprattutto merita attenzione comprendere come gli autori abbiano raccontato gli effetti dell’incontro/scontro tra la parte emotiva e quella razionale dei personaggi.
House e Bones sono due scienziati. Non ci sono dubbi che la scienza è il fondamento stesso della loro vita. Entrambi i personaggi partono dallo stesso punto: massima razionalità, massimo controllo del sapere o meglio del Sapere e un rifiuto quasi ossessivo per le emozioni. Anche il sesso è gestito praticamente allo stesso modo, prostitute per il primo e toy-men per la seconda. Ma il discorso non cambia.
Non abbiamo caratteri propriamente uguali, House è carico di ironia, cattiveria e sarcasmo contro un mondo con cui è in guerra; mentre Bones, pur vivendo in un grande rifiuto verso una umanità che cerca di razionalizzare e inquadrare in regole antropologiche, esprime un distacco da alieno che osserva.
House da medico non può che accettare la psicanalisi, almeno per identificare segnali che lo aiutino ad aggiustare o corpi difettosi, mentre Bones riflette quel mondo scientifico più collegato ai numeri e ai dati, meno intuizione e più ricerca sul campo.
Ma entrambi non sono in grado di affrontare i sentimenti, la razionalità e la scienza servono come uno scudo, una difesa al dolore che spesso i sentimenti possono dare. Entrambi compiono una valutazione dove gli aspetti positivi vengono persi paragonati al dolore delle frustrazioni e fallimenti dei sentimenti.
Sembra che gli uomini possano far soffrire se non incastonati in un pensiero scientifico.
Eppure i personaggi percorreranno strade diverse e approderanno a soluzioni diverse.
House ha una percorso di costante auto distruzione, non che manchi di cercare affetto ed amore, fino ad iniziare una storia sentimentale con Cuddy e quasi innamorarsi della finta moglie. Ma in realtà dietro tutto questo c’è un profondo egoismo e una profonda paura della Vita. Anche se cerca di aprirsi, in realtà la Medicina è una scienza che gli consente di trovare un porto sicuro, piccolo forse, ma sicuro.
Diversamente Bones è comunque una ricercatrice, non può fare a meno di porsi domande anche se vorrebbe isolarsi e proteggersi. L’incontro con l’agente di polizia Booth segna il cambio di confronto con il mondo. Booth è credente, è padre, uomo duro o dolce in base ai momenti e alle situazioni. Accetta le debolezze e soprattutto i doni, sa commuoversi e soprattutto donare e amare. Potrebbe essere lo specchio di Bones, ma in realtà ne è il complemento, quella mezza mela che cerca la parte mancante.
House invece non riesce a trarre beneficio dagli amici, non esiste un complemento alla follia di House, al suo raziocinio asettico.
Ed ecco forse la chiave per comprendere come Bones diventi una donna più ricca, più completa fino a scegliere la maternità, mentre House affonda fino alla distruzione totale della vita, della carriera. Gli amici sono il ponte o la nave che traghetta Bones verso una maggiore apertura alla Vita, mentre quelli di House falliscono perché temono fino all’ultimo di combattere gli errori dell’amico.
Anche se Cuddy, Wilson ci piacciono e ci affascinano, in realtà non sono buoni amici. House affonda senza controllo, mentre Bones matura. Due linee narrative diverse, stupende nella loro narrazione. Ma con un solo lieto fine… c’è un aspetto importante di cui dobbiamo rendere conto: Bones in tutto questo diventa noioso. È il dolore e il dramma di House che ci tengono attaccati allo schermo del televisore.
Andrea Grilli