Resident Evil – Fine di un mito?
Finalmente l’ultimo capitolo di Resident Evil è arrivato. Era atteso da anni, rinviato per altri impegni anche personali della attrice che ha incarnato la serie, Milla Jovovich, alla fine ha deluso.
Ha deluso perché il penultimo episodio era stato epico nel finale, con un bel cliffhanger finale. Una combinazione bizzarra di eroi alleati contro un nemico comune, una intelligenza artificiale impazzita che vuole distruggere gli esseri umani e usa soldati lobotomizzati per farlo. Anzi usa l’intera infrastruttura della Umbrella per riuscirci.
La Regina Rossa fin dal primo film ha dimostrato chiaramente di essere l’elemento crudele, il lato oscuro della Umbrella. Anche la sua rappresentazione era totalmente asettica, artificiale, senza alcuna possibilità di creare un pur minima empatia.
Ecco il finale epico che suggeriva una battaglia finale tra quello che rimane dell’esercito statunitense, i nostri eroi, un alleato imprevisto e tutti gli zombi/mostri come avversari. Quindi poi spostare lo scontro contro la Regina Rossa.
Per non parlare dei personaggi, nel finale Albert Wesker, che sapevamo fosse il presidente della Umbrella, è schierato con gli umani insieme ad altri personaggi come Ada Wong, Jill Valentine. Ma non dimentichiamo che nel quarto film avevamo anche i fratelli Redfiled.
Ci aspettavamo un grande formazione, tutti gli eroi schierati con la IA Regina Rossa e quanto rimasto della Umbrella.
Eppure niente di tutto questo. Anzi Resident Evil The final chapter è come se fosse un’altra storia.
Wesker è un semplice dipendente e senza particolari poteri, la battaglia di Washington è stato un massacro ed una trappola. Riappare il dottor Isaacs, travolto da una missione spiritico-apocalittica per far rinascere l’umanità secondo nuovi presupposti.
Tutto ribaltato. La Regine Rossa è una entità positiva collegata ad altri personaggi della storia, Isaacs da scienziato delegittimato nel terzo film diventa proprietario della Umbrella e altri interventi nella trama che sembrano contraddire e cancellare ben cinque film.
Sorprende la totale dissociazione con la trame dei precedenti film, che in un modo o nell’altro erano riusciti a rimanere coerenti e costruire una serie di personaggi interessanti e dare corpo a quelli dei video game.
Insomma in Resident Evil the final chapter si cambia la trama, si riscrivono eventi narrati nei primi film e alla fine quello che rimane e una serie di contraddizioni difficile da spiegare.
Un vero peccato. Una bella saga, non banale, sui soliti zombie. Ma alla fine troppo tempo tra un penultimo episodio e l’ultimo hanno fatto perdere la barra della navigazione.
Fine di una serie.
Andrea Grilli
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