Sei come sei
di Melania G. Mazzucco, Einaudi.
Il tema dell’omosessualità è ormai in bocca a tutti e si sta sdoganando a dispetto di un mondo conservatore e bigotto che cerca in tutti i modi di ostacolare questo processo sociale.
Un tema decisamente strano, per molti versi siamo in una fase matura dei temi da affrontare. Già dato per acquisito il diritto a una libera esternazione della nostra sessualità, si discute del limite della parificazione sociale con gli etero. Per esempio possono sposarsi? Possono adottare figli?
Come in una battaglia, superata la prima linea di difesa, si attaccano i baluardi in seconda linea, toccando elementi fortemente tradizionali. Finché l’omosessualità è recintata nell’area del sesso, tra perversione e mondo privato, si può anche concedere l’accettazione sociale. Sempre che non si bacino in pubblico. Ma se le richieste aumentano, beh il problema è più serio.
Il romanzo di Melania G. Mazzucco si spinge oltre, sembra quasi un libro di fantascienza. Di fronte a un mondo ostile alle famiglie omosessuali, due giovani uomini, innamorati, decidono di avere un figlio o una figlia. Lo decidono perché il loro amore, di fronte a una crisi, invece di spegnersi, matura, si trasforma, cambia livello.
Giose e Christian decidono di volere un figlio, davanti al San Giuseppe e Gesù di Herrera, non possono che confrontarsi con quel falegname che, per amore, accetta un figlio che non è suo, e lo cresce come se fosse suo. Non è forse simile il loro stato di futuri padri, di potenziali padri?
Blasfema la teoria, blasfemo il paragone, dirompente esattamente come il messaggio di Gesù. L’autrice non fa altro che seguire il tema narrativo del Vangelo. Il messaggio cristiano si propone lì dove lo status quo discrimina e offende la dignità umana.
Ma l’autrice vuole seguire il tema narrativo del vangelo, dove la maternità è la grande sfida della vita, una maternità imposta ma accetta come se fosse voluta, condotta con grande dignità pur sapendo dei rischi e del destino a cui andava incontro.
Quando Giose informa la madre di andare a prendere un figlio in Armenia, la madre senza scomporsi:
Un maschio? gli chiese invece tranquilla […] Se è maschio non lo chiamare Egidio, gli disse la signora Pia, prima di riagganciare. Le madri sono sempre capaci di sorprenderti.
E non c’è solo una madre che diventa nonna secondo un percorso inedito, ma anche Giose è una madre. Una madre che non ha una tradizione a cui pescare conoscenze e competenze, esperienze e insegnamenti. Nel mondo delle nuove famiglie di fatto che si formano nella società moderna, i ruoli cambiano? Giose deve reinvertarsi il mestiere di madre, da solo e senza l’aiuto del compagno troppo preso dal lavoro. Esattamente come una banale e normale famiglia. Perché alla fine se cambiassimo i nomi dei personaggi, trasformando Giose in una donna, avremmo una normale coppia con una figlia che cerca affetto, con un marito distante e quindi idealizzato, dai mille problemi educativi.
Giose porta un nome scomodo, quasi simile a quel Joseph K del processo di Kafka, travolto dal labirinto della giustizia e così lo stesso Giose è intrappolato tra ruoli e regole che fanno difficoltà a comprendere che il ruolo di madre, è un ruolo che travalica l’essere femmina. È uno status mentale che accetta uno dei due elementi della coppia.
Giose è una madre perché accoglie senza chiedere, aiuta senza rimproverare, ama senza condizione, consola senza prendere. Giose è madre perché ha voluto e accettato di essere madre, come Giuseppe accettò di essere padre. Senza un legame di sangue, un legame di scelta di condivisione. Uno nasce, uno prende in carico la sua crescita.
Senza altro elemento comune che l’amore.
Ecco perché questo libro Sei come sei è un inno all’amore e al ruolo di madre, un ruolo talmente assoluto nella sua devozione e sacrificio da essere incomprensibile per un maschio nel ruolo di marito e padre. Poi il sesso non conta, amare un figlio non ha confini e limiti.
Non vuol dire questo essere genitori?
Andrea