Sprayliz
Nell’ottobre 1992 uscì sull’Intrepido un nuovo fumetto dal nome accattivante, almeno perché ricordava i graffiti, murales et similia: Sprayliz. Attraversando stagioni più o meno fortunate questo piccolo gioiello del fumetto italiano ci ha raccontato la vita allegra e non poco impegnata di due ragazze e dei loro amici, tutti giovani adolescenti alle prese con la complessità della vita delle metropoli.
Ma chi è Sprayliz? È Elizabeth, una ragazza di 16-17 anni, studentessa liceale, con ottime doti da ginnasta e gusti sessuali ambigui, e con una sconfinata passione per i graffiti murali con cui di notte colora le periferie urbane. “Sprayliz” è lo pseudonimo con cui colora vivacizza le grigie atmosfere della sua città.
Non manca a tal proposito il poliziotto cattivo che le deve dare la caccia, Kinnock, il sindaco Brown, classico burocrate, che deve, a suo dire, ripulire la città da gente come Liz (la nostra Elisabeth), la sua amica, in tutti i sensi, Kate e tutti gli altri personaggi che frequentano il centro sociale Maconbo.
Gli altri personaggi sono gay, hacker, giovani artisti, poliziotti buoni (avete letto bene, soprattutto se innamorati di Liz), musicisti, preti etc etc…
Forse può subito emergere che il mondo ideato da Enoch è un po’ troppo strutturato per stereotipi, soprattutto nella dicotomia pubblica amministrazione, quindi burocrazia da una parte e giovani, libertà dall’altra.
Ma è anche vero che in questo modo l’autore riesce a mostrarci chiaramente come si sono sviluppati negli ultimi 20 anni certe dinamiche sociali nelle metropoli italiane. Come per esempio si possa essere genitore vicino al figlio senza vietarli erba o uscite notturne. La mamma di Liz è il chiaro esempio di strategia positiva da parte di un genitore: se non può impedirle di fare quello che vuole, allora cerca di capirla e di farla ragionare, di esserle vicina.
Così come certi insegnanti di Liz sono la classica immagine del tipo che non ha capito nulla della adolescenza e spara giudizi a raffica.
Gli argomenti trattati nel fumetto sono tanti: dall’ambientalismo ai diritti umani, hacker, traffico d’armi, vivisezione, guerre, predicatori religiosi, Malcom X, mafia, immigrazione e nucleare. Come dire, parlo della realtà e la affronto.
Ma resta comunque il fatto che Sprayliz non è riuscito a sfondare nel panorama del fumetto italiano. Anche se molto apprezzato, in realtà è un prodotto di nicchia. Dopo l’Intrepido (fino all’agosto 1994 con 14 episodi) fu la Star Comics a pubblicare una serie regolare di 11 numeri. Dopo alcune apparizioni è stata la casa editrice Comics & Dintorni a curare le nuove storie, distribuite solo in libreria. Da segnalare che Mare Nero, editore della rivista di erotismo Blue, ha ristampato le storie apparse sull’Intrepido; mentre Edizioni BD ha ristampato in tre volumi le storie di Sprayliz.
Andrea Grilli