Strani giorni
Questa antologia è un particolare evento per la storia della fantascienza italiana, già particolare con i suoi alti e bassi. E va detto che i bassi sono stati molto bassi, direi profondi.
Da qualche anno si sta assistendo a una maggiore attenzione del pubblico verso gli autori italiani, sicuramente per il successo di Evangelisti, ma anche per la possibilità che si sta dando ad altri autori di poter esprimere le proprie capacità.
Strani giorni, che dovrebbe essere già in ristampa con il “rischio” di trovarsi tra breve all’interno degli Oscar Mondadori, traguardo di notevole importanza, è un prodotto riuscito, dove 22 autori si alternano in storie molto spesso ambientate in Italia, ma soprattutto in una società che crediamo di conoscere, ma che in realtà ignoriamo.
L’origine degli scrittori è varia: giornalisti, giovani autori e scrittori di vecchia data e/o affermati.
Sono senza dubbio da non perdere i racconti di Valerio Evangelisti e di Gianni Menarini; autori bolognesi con scritti crudi e pungenti.
Ma non bisogna dimenticare un gigante come Vittorio Curtoni, persona che ha scritto personalmente la storia della fantascienza italiana, letteraria ed editoriale, oppure Giampaolo Simi, Carlo Formenti.
E infine una chicca, la ristampa del breve carteggio tra Primo Levi e Piero Bianucci, due lettere che si trasformano in un raccontino (concedetemi questo brutto termine!) su un pianeta dove le donne dominano la vita sociale.
Il successo di questa antologia è meritato, a onore dei due curatori, che sono riusciti a trovare una serie di racconti che creano una atmosfera fantastica intorno a temi e luoghi che sembrano così quotidiani.
Andrea Grilli
AA.VV. “Strani giorni”, a cura di Franco Forte e Giuseppe Lippi, Urania Millemondi, Mondadori, £.9.900