The Odd Couple
Eli Valley è l’autore di The Great Jewish Cities of Central and Eastern Europe: A Travel Guide and Resource Book to Prague, Warsaw, Cracow, and Budapest pubblicato nel 1999, un libro molto apprezzato dai viaggiatori statunitensi nei loro viaggi per riscoprire le città dell’Est Europa.
Ma Eli Valley si è ritagliato anche un ruolo di eccellente cartonista sulla versione on line del settimanale ebraico Forward (http://forward.com) con una serie di tavole graficamente ispirate all’underground statunitense di James Burns o Robert Crumb con un taglio drasticamente ironico o umoralmente sadico sugli ebrei e l’ebraismo. Valley incarna quell’umorismo critico che obbliga, a tratti “con colpi bassi”, a confrontasi con la propria identità. Pregi e difetti.
Nella tavola The Odd Couple troviamo due modelli estremi di identità: da una parte Avi Klopnik, un ortodosso israeliano, dall’altra Brian Greenstein, un giovane statunitense totalmente ignorante delle sue origini. Il nostro giovane ragazzo arriva in Israele dove impatta con il fanatismo di Klopnik, il loro dialogo è tra sordi. Mentre l’ortodosso parla in ebraico, il giovane non lo capisce e solo perché sente parlare in ebraico entra in uno stato emotivo ascetico, dove una serie di emozioni lo spingono a rimanere in Israele ed aderire all’ortodossia senza aver capito una parola del proprio interlocutore. Il buon Klopnik intanto esprime una serie di concetti tutti intransigenti ed oltranzisti: contro i valori liberali, contro il governo israeliano, contro gli arabi, contro i progressisti, etc… Ma Brian è preso da una tempesta emotiva che gli impedisce di chiedersi: cosa sta dicendo Avi?
Eli Valley disegna spesso personaggi che ascoltano poco, che fanno piani assurdi e che esprimono concetti così folli da sopravvivere dal giudizio critico, perché alla fine questo non esiste più. Sono personaggi disegnati in toni sopra le righe. Alla fine Brian e Avi rappresentano i due estremi di una identità che nel momento in cui prende alloggio nella casa di un pensiero e si ferma, diventa sorda, incapace di ascoltare, di porre quelle domande, quel processo di antitesi costante di cui parla spesso Joann Sfar.
Eli non denigra od offende le figure sociali che rappresentano i suoi personaggi, si limita ad estremizzarle per far emergere i difetti. In fondo con l’ironia smonta le certezze per mostrare quanto sfugge al nostro pensiero. I vari Klopnik e Greenstein stiano in campana…
Andrea Grilli