Via dalla pazza folla
di Thomas Vinterberg
Cosa vuol dire amare? Quando si incontra l’uomo giusto o quando si capisce di averlo incrociato nella vita?
Non sono domande facili. L’amore è spesso fonte di tristezza, dolore, scelte sbagliate, avventate. Certamente questo è l’amore giovanile, inesperto, che spesso si fa travolgere dalla passione travolgente e incontrollabile.
Bathsheba Everdine, interpretata da una splendida Carey Mulligan, è una giovane orfana, poco esperta della vita, molto determinata, ma solitaria. Dall’apparenza forte, ma come tutti i forti, poco capaci di essere flessibili, è debole di fronte al richiamo di Cupido.
Nella sua vita incontrerà tre uomini che in qualche modo rappresentano tre aspetti diversi dei ruoli che può giocare il maschio con una donna:
- figura paterna, protettiva, talmente avvolgente da isolare dal mondo e dalla vita
- il ribelle che porta tribolazioni e pericolo, brividi lungo la schiena
- l’uomo che ama senza chiedere, donando e soprattutto capendo l’anima della donna che ama
Potremmo pensare che l’ultimo sia la scelta naturale di Bathsheba, ma il fascino della divisa, dei brividi lungo la schiena riducono fortemente le capacità di comprendere i propri sentimenti, come le intenzioni dei corteggiatori. Anche la prima figura è un estremo, opposto del ribelle, ma sempre un’altra opposta figura. Il padre infatti rappresenta la prudenza, l’immobilismo totale con associata la protezione dal mondo esterno.
Il padre vorrebbe isolare il suo gioiello, mentre il ribelle vorrebbe gettarla nella folla senza controllo. Nella folla pazza dove, in realtà, non c’è alcun attenzione ai sentimenti e ai desideri veri, sinceri, propri di una persona. Anzi entrambi presi dal loro punto di vista, perdono ogni minima attenzione a quello che dovrebbe l’obiettivo dell’amore.
Alla fine solo Gabriel Oak, interpretato da Matthias Schoenaerts, sempre affianco Bathsheba fin dal primo minuto del film, fin dal primo istante in cui lei ha avuto bisogno, sempre pronto a donare, sempre pronto a capire il cuore di quella donna, ecco solo Gabriel Oak ama Bathsheba. La ama veramente. Fino al punto di attendere, rinunciare, ma anche saper essere fermo e deciso nel darle quei consigli che nascono solo dal cuore.
Una storia d’amore, forse lineare nella sua trama, ma quando si parla di amore, di passione, solo l’argomento fa saltare i nostri cuori, palpitare l’emozioni. Supportato tutto da una fotografia calda, naturale orientata ai colori naturali della campagna, come il verde, il bianco delle pecore, il giallo del grano.
Ma soprattutto con tutti i cliché dei film d’amore, inseguimento finale compreso. E, oggi, con tutti questi film di “super”, di eroi vari, alieni e quant’altro, una semplice sincera e classica storia d’amore era necessaria.
Andrea Grilli